Uso della lettera maiuscola
DOMANDA: Vorrei una esauriente spiegazione sull'uso delle lettere maiuscole nei nomi non propri.
RISPOSTA: Vecchia questione ancora non risolta. La grammatica dice una cosa che sappiamo tutti: si scrivono con lettere maiuscola tutti i nomi propri.
Il guaio è che, fatta eccezione dei nomi di persona e di luogo, non c'è una regola fissa che stabilisca quando un nome sia proprio e quando no. Moltissimi sono Infatti i nomi comuni, e quindi scritti solitamente con la minuscola, che in un contesto acquistano il valore di nomi propri; prendiamo come esempio stato, novecento, libertà, bilancia;
Se è giusto scrivere" essere in cattivo stato ", "novecento euro", "combattere per la libertà", i pesi della bilancia, dovremmo invece scrivere lo "Stato Italiano", "l'arte del Novecento", "la statua della Libertà", "il segno zodiacale della Bilancia"; e questo perché, come avverte ancora la grammatica, questi nomi hanno subito una personificazione, cioè non esprimono più un concetto generale ma un concetto singolo, isolato entro una determinata categoria di cose comuni. Sono diventati, cioè, nomi propri come Lucia come Torino come Lazio.
Sembrerebbe davvero una regola facile; ma proprio sul concetto di personificazione non sempre è possibile andare d'accordo. Così accade che, mentre la grammatica vorrebbe che si scrivesse, per esempio, "L'italiano è portato alla musica", "l'umorismo degli Inglesi", perché i due aggettivi italiano e inglesi diventano come il nome proprio di un singolo individuo o di un gruppo di individui considerato come un tutto a sé stante; succede che in un gran numero di persone scrive anche in questo caso i due aggettivi con la minuscola. Prendiamo ora la parola Dio: sempre con la maiuscola si capisce per indicare l'essere supreme creatore dell'universo "pregare Dio", "il Dio degli Ebrei" ma avverte la grammatica sempre con la minuscola quando si tratta di una divinità pagana. Tanto più che in questo caso abbiamo non solo un femminile dea, ma anche il plurale dei e dee. Tutto semplice eh? E invece, incontriamo molto spesso anche qui la maiuscola: "La Dea Venere, I sommi Dei.
Per sole, terra e luna che sono certamente nomi propri quando indicano i tre corpi celesti, la grammatica raccomanda che si scrivano sempre con la minuscola fuori del linguaggio strettamente scientifico, perciò:
"la Terra gira intorno al Sole ha come satellite la Luna;
ma
“ la terra imbruniva mentre il sole calava all'orizzonte, e già sorgeva la luna".
Ma dove la confusione rimane davvero grande è in quei casi in cui con la maiuscola si vuole addirittura esprimere un sentimento personale di rispetto, di devozione, di ammirazione, si intende più o meno sincero e sentito; per esempio i casi di papa, re, imperatore, ministro, duca, presidente eccetera; nomi che indicano dignità, titoli di onore. Si tratta propriamente di nomi comuni e si iscriverà correttamente "le lezioni del nuovo papa", "la residenza del vescovo", ancora con la minuscola quando il titolo è seguito dal nome papa Francesco, il conte Stramandino.
Però la grammatica consiglia di usare la maiuscola in quei casi in cui si indica col titolo la persona stessa che lo incarna: il Papa ci ha benedetti, "parlò il Presidente, entrò il Conte.
Parliamo adesso di nomi di istituzioni e di enti, di titoli di opere, e simili, dove spesso il nome è un composto di più parole.
Scriveremo Repubblica italiana o Repubblica Italiana? Banca Commerciale Ligure o Banca Commerciale ligure? Anche qui le opinioni sono discordi. Osservano però alcuni linguisti: gli elementi compositivi del nome non essendo in nessun modo separabili, debbano considerarsi tutti nomi propri e vadano scritti con la maiuscola.
E con i titoli di opere cosa dice la grammatica?
Scriveremo Orlando furioso o Orlando Furioso? Corriere della sera o Corriere della Sera?
Anche in questo caso si preferisce la maiuscola. Escludendo si intende la preposizione articolata; Se però l'articolo fa parte integrante del titolo sempre maiuscolo:
I Promessi Sposi, Il Gattopardo.
E con certi titoli molto lunghi cosa dice la grammatica?
Niente di nuovo sul fronte occidentale, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Figurine del mondo vecchio e del secolo nuovo.
Salvo si intende la prima iniziale, la risoluzione migliore sarebbe tutte minuscole, perché in certi casi è bene mettere da parte le regole e guardare alla logica, anche l'occhio vuole la sua parte
Su una cosa tutti i grammatici sono d'accordo: meno maiuscole useremo e tanto meglio sarà.
Minuscole nei nomi propri
DOMANDA: sta dilagando la moda di scrivere nomi e cognomi con l'iniziale minuscola, cosa consiglia la grammatica?
RISPOSTA:
Un nome proprio con l'iniziale minuscola, intendendo tutti i nomi propri in generale, non solo di quelli di persona è un vero e proprio errore di grammatica chi scrive, poniamo Emilia con l'iniziale minuscola fa un errore equivalente a quello che farebbe che se scrivesse Emillia con due "l". Eppure con molta frequenza si vede questo bel vezzo dilagare persino nei bigliettini da visita. Si tratta di un vero e proprio errore.
Osserva il linguista Aldo Gabrielli che "questa dell’iniziale minuscola è da considerarsi una moda venuta un giorno in mente a un tale probabilmente un pubblicitario, queste minuscole sono infatti frequentissime nella pubblicità, è come tutte le mode si trascinò dietro un gregge di imitatori, poi arrivò la televisione che con le sue didascalie spesso tutte minuscole, diffuse tra milioni di persone la convenzione che questa nuova maniera di scrivere fosse più o meno legittima annullando così tutta la sudata fatica di chi fino ad allora aveva cercato di spiegare la differenza". Con l'uso del cellulare la moda si è ormai confermata.
Ricorda però che scrivere nome e cognome con la lettera minuscola è un grossolano errore di grammatica.