Proposizione oggettiva
Il re Ban minacciò che si sarebbe vendicato.
Se alla proposizione che si sarebbe vendicato sostituisci il nome corrispondente: vendetta è complemento oggetto. La stessa funzione svolge la proposizione che si sarebbe vendicato che, perciò, si dice oggettiva.
Oggettive sono dette, infatti quelle proposizioni che fanno da complemento oggetto al verbo della reggente.
Altri esempi:
Credo che vincerai la battaglia facilmente.
Gli ambasciatori risposero che sarebbero ritornati tre giorni dopo.
Il popolo decretò che Ban assumesse il comando.
Era dell'opinione (egli pensava) che fosse meglio attendere.
Tu pensi di essere nel giusto, ma sbagli.
Tutti dicono di non aver visto nulla.
Diceva di essere stato trattato male.
E dunque:
a) le oggettive esplicite sono tutte introdotte dalla congiunzione che;
b) usando l'indicativo, il congiuntivo, il condizionale;
c) le implicite, invece, usano l'infinito preceduto dalla preposizione di.
Esse sono rette da verbi quali:
- affermare, confessare, dire, annunciare, riferire, narrare, comunicare, informare, dichiarare, sostenere, rispondere, riconoscere, ripetere, giudicare, stimare, ecc. che indicano un fatto reale;
- ascoltare, sentire, udire, vedere, ecc. che indicano un'attività dei sensi;
- credere, dubitare, ritenere, supporre, sospettare,temere, che indicano attesa, incertezza, timore;
- comandare, esigere, imporre, pretendere, volere, ecc. che esprimono volontà; da espressioni quali: aver speranza (sperare), certezza (stimare, credere), dubbio (dubitare); essere dell'opinione (pensare), essere timoroso (temere), ecc. di significato analogo a quello dei verbi precedenti.