Gli aggettivi numerali
Gli aggettivi numerali si possono considerare come aggettivi di quantità determinata ed esatta, rispetto a quelli di quantità indefinita o approssimativa, studiati precedentemente e perciò formano una categoria a parte: quella dei numeri. Nella loro forma fondamentale i numeri sono invariabili (tranne uno) e si uniscono al nome come un qualsiasi aggettivo indicativo (con valore, s’intende, di plurale, tranne uno): due ragazze e due biciclette, dieci libri e dieci pagine, tre fiori e tre piante in numerale, cioè non muta di genere).
Nella loro forma principale i NUMERALI si chiamano CARDINALI, vale a dire “fondamentali”: essi indicano la quantità numerica in senso assoluto uno, due, tre, mille, trentamila, …
per esempio:
Quanti sono? Sono otto.
Ti ho prestati un temperino, tre penna e otto matite; Mancano venti giorni, Ho scritto nove lettere.
Sono invariabili, precedono il nome e possono essere sostantivati.
Gli aggettivi ordinali indicano l’ordine, la successione, la classificazione: primo, secondo, terzo, ecc. Per la loro forma e il loro impiego si possono considerare veri e propri aggettivi. Per esempio:
Il primo tipo; La prima serie; I primi posti; Le prime file, ecc.
Ad ogni numero cardinale corrisponde un aggettivo ordinale:
ad uno corrisponde primo, a due, secondo, a tre, terzo, quattro, quarto; cinque, quinto, sei,sesto; sette,settimo;otto ,ottavo; nove,nono; dieci,decimo.
Dal decimo in poi si forma in modo uniforme con l’aggiunta del suffisso – esimo, che si aggiunge al numero cardinale che lascia cadere l’ultima vocale, e perciò: undicesimo, tredicesimo, ventitreesimo (senza la caduta dell’ultima vocale perché accentata), ventiseiesimo, centesimo, millesimo, ecc.