I digrammi e le sillabe
Leggi le seguenti parole (sempre ad alta voce):
china | ghiotto | scelta | ognuno | gli |
chiesa | ghiro | scena | gnomo | abbaglio |
pacchia | aghi | piscina | lavagna | incagli |
| | | | |
Come hai visto, le coppie di consonanti ch, gh,sc, gn, gl si fondono in un unico suono: sono i digrammi, parola che significa due lettere che danno un suono solo.
Di ch e gh sai già, ne abbiamo parlato nella lezione delle consonanti, una parola adesso sugli altri.
a) b) c)
scempio | scimmie | scuola |
scendere | scintilla | scosso |
bisce | pesci | dischi |
suono palatale suono palatale suono gutturale
Perciò:
1) il gruppo consonantico sc ha suono palatale quando è seguito da e,i;
2) negli altri due casi ha suono gutturale ( e non è digramma)
Il gruppo SCE è sempre senza i. Solo i nomi usciere, scienza e coscienza e loro derivati (scienziato, scientifico, cosciente) hanno una i fra sc e la e, per ragioni etimologiche.
Quindi è un gran bell’errore scrivere:
sciena per scena, fascie per fasce, nascie per nasce.
Il DIGRAMMA GN
Il digramma gn non è mai seguito da ie, io, ia, iu.
Si scrive perciò:
-
agnello | agniello x |
cigno | cignio x |
ignaro | ingniaro x |
ognuno | ogniuno x |
spugna Spagna | spugnia x Spagnia x |
Fa eccezione il nome compagnia (pl compagnie) e alcune voci dei verbi – gnare.
Il DIGRAMMA GL
famiglia moglie artigli meraviglioso | glauco gleba glicine gloria |
suono palatale | suono gutturale |
E dunque:
1) il gruppo consonantico gl ha suono palatale quando è seguito dalla vocale i.
2) ha suono gutturale (e non è digramma) quando:
a) non è seguito dalla vocale i (glauco);
b) è in principio di parola (glicine) oppure è preceduto da n (anglicano).
Il gruppo gli non si trova nei nomi propri di persona tranne il Gigliola e Guglielmo.
Si scrive: Giulio e non Giuglio; Emilia e non Emiglia ecc.
Il RADDOPPIAMENTO DELLE CONSONANTI
Ad eccezione di h e q tutte le altre consonanti possono venire raddoppiate nel corpo della parola.
Abbattere , accogliere, addizionare, somma, tonno, vitto, matto, fazzoletto, frittelle, mozzarella, atterraggio, carrozzella
Non c’è nessuna norma fissa che regoli il raddoppiamento delle consonanti e perciò la corretta scrittura e pronuncia è affidata nel caso di dubbio al dizionario. Si è detto che non c’è nessuna regola fissa, però ti segnalo due casi che potranno farti evitare gli errori più comuni.
carnagione | correzione |
ragione | fazione |
stagione | stazione |
1. Le consonanti g e z non si raddoppiano mai davanti a -ione
2. abile, labile,mobile, nubile, stabile.
La consonante b non si raddoppia mai davanti a -ile.
LE SILLABE
Leggi le parole seguenti ad alta voce e molto lentamente:
a) a, ma, Po
b) ama, mano, pomo;
c) amore, manina, pomoso;
d) amabile, manovalanza, pomodorata
Se hai letto bene, avrai notato che:
a) le due parole del primo gruppo: a, ma, Po le hai pronunciate con una sola emissione di voce;
b) le parole del secondo gruppo: a - ma, ma - no, po - mo, le hai pronunciate con due emissioni di voce;
c) le parole del terzo gruppo: a - mo - re, ma - ni - na, po - mo - so, le hai pronunciate con tre emissioni;
d) quelle del quarto gruppo, a - ma - bi - le, con quattro, ma - no - va - lan - za e po - mo - do - ra - ta, con cinque.
Ogni gruppo di lettere che si può pronunciare con una sola emissione di voce, si dice sillaba.
2. Le parole, rispetto al numero delle sillabe da cui sono composte, prendono il nome di:
monosillabi se composte da una sillaba sola: a, ma, Po;
bisillabi se composte da due sillabe: ama, mano,pomo;
trisillabi se composte da tre sillabe: amore, manina, pomoso;
plurisillabi se composte da quattro o più sillabe: amabile, manovalanza, ecc.
Queste che seguono sono le regole principali per la divisione di una parole in sillabe:
1. Ogni vocale all'inizio di parola, quando non sia seguita da consonante doppia, forma sillaba a sé.
a - be - te; o - no - re; u - ma - no; i-ra; e - ba - no.
2. Ogni consonante semplice forma sillaba con la vocale che segue.
be - re; cu - ra - re; fe - ro - ce; ma - ti - ta; po - sa -re.
3. Le consonanti doppie si dividono fra la sillaba precedente e la seguente:
at - to; bir - ra; pal-la; os-so; toz-zo.
4. Un gruppo di due consonanti diverse fra sillabe con la vocale seguente se quel gruppo può stare all'inizio della parola
ca- pra, perché il gruppo pra può stare all'inizio per esempio della parola pra -to;
e così: a- pri- le ( pri-ma-ve-ra), i- dro- me- tro ( dro- me-da-rio)
ma dividerai:
ar - pa, cal - do; cam - po; col - to; tec - ni - co; a - rit- mi- co
perché mai gruppi come rp / ld / mp / lt / cn / tm
potranno trovarsi al principio di una parola.
5. Un accenno particolare alla consonante S.
a) quando la s è doppia, si divide tra le sillabe precedente e la seguente, come ogni altra consonante doppia:
os - so; mes - so; scos - so; tas - sa;
b) quando non è doppia, fa corpo alla sillaba seguente:
a - spro; a - stro; ca - stel- lo; co - spar - so .
LA SILLABA TONICA
Se leggi: carità, denaro, pallottola,educano non ti sfuggirà che la voce si posa con maggior energia sulle sillabe in neretto:
ca-ri- tà, de- nà -ro, pal - lòt - to - la, è - du- ca- no.
In ogni parola c'è una sillaba sulla quale la voce si appoggia con intensità di tono più forti che non sulle rimanenti:
1. questa più forte e prolungata intonazione di voce si dice accento tonico;
2. la sillaba su cade l'accento tonico si dice sillaba tonica;
3. tutte le altre sillabe della parola si dicono atone.
Osserva la sillaba tonica dei seguenti gruppi di parole:
andò, onestà,specialità, verrà | le parole che hanno l'accento sull'ultima sillaba si dicono TRONCHE |
denaro, bromuro, recare, palmeto | le parole che hanno l'accento sulla penultima sillaba si dicono PIANE |
frottola, iperbole,pascere, semantica | le parole che hanno l'accento sulla terzultima sillaba si dicono SDRUCCIOLE |
educano, recitano, solidificano, visitano | le parole che hanno l'accento sulla quartultima sillaba si dicono BISDRUCCIOLE |
Le parole tronche monosillabe, a differenza delle altre, di norma non hanno l'accento grafico:
fa ( fa dal verbo fare, nota musicale), fu ( dal verbo essere), me (pronome), no (negazione), Po (fiume), re, sa, so (dal verbo sapere), sta e sto ( dal verbo stare), tre, va (dal verbo andare) ecc.
Fanno eccezione i monosillabi che finiscono con dittongo:
può, più, ciò, già, giù. (attento: su qui e qua l'accento non devi metterlo)
b) alcuni monosillabi, per distinguerli da altri identici per forma, ma diversi per significato.
ché congiunzione: perché dà = verbo dì = giorno è = verbo là = avverbio lì = avverbio né = congiunzione sé = pronome sì = avverbio tè = bevanda | che =congiunzione e pronome relativo da = preposizione di = preposizione e = congiunzione la = articolo e pronome li = pronome ne = pronome e avverbio se = congiunzione si = pronome te = pronome |
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Il pronome sé quando è seguito da stesso e medesimo non si scrive con l'accento.