I linguaggi settoriali
UNA LINGUA TANTI LINGUAGGI
Il codice lingua italiana si suddivide in sottocodici.
Dopo il lunghissimo viaggio tra parole, frasi e periodi, adesso andiamo ad ispezionare i diversi tipi di testo. Prima di cominciare ricordiamoci di alcuni concetti generali:
LA COMUNICAIONE si effettua quando un emittente trasmette un messaggio ad un ricevente.
IL MESSAGGIO è un insieme di segni minimi.
I SEGNI nella lingua scritta sono i grafemi, parole, segni di interpunzione.
IL CODICE è il sistema di segni che formano una lingua, patrimonio di tutta la collettività. Esso non è solo un repertorio di parole, ma anche un insieme di regole di morfologia e sintassi.
IL SOTTOCODICE è un adattamento particolare del codice alle esigenze di specifiche categorie di persone. Usa preferibilmente certe strutture sintattiche e una terminologia, cioè una scelta di parole, che è chiamata settoriale.
Lo scopo della lingua è quello di della comunicazione, e si esprime attraverso i messaggi. I messaggi sono un insieme di parole, articolate fra loro secondo regole precise. Ci sono messaggi essenziali, basati su pochissime parole, e messaggi complessi. Il messaggio completo è quello formato da un testo: è un messaggio che ha un inizio uno svolgimento e una fine. Per testo si intende, solitamente, un romanzo, un racconto, un articolo di giornale. Ma sono testi anche un film, una canzone, una rappresentazione teatrale: testi un po' particolari, in cui il messaggio non è espresso solo dalle parole, ma anche dalle immagini, dalla musica e dai gesti. Cinema, teatro e musica realizzano anch'essi una comunicazione, quindi sono dei linguaggi. Avranno perciò dei segni: nel cinema sono le inquadrature. In ogni linguaggio, perciò, i segni sono come i mattoni che compongono una costruzione. L'insieme di tutti questi mattoni rappresenta il CODICE.
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IL CODICE LINGUISTICO È PATRIMONIO DI TUTTI. CHI NE HA LA CONOSCENZA PIÙ COMPLETA, SE NE SERVE CON MAGGIOR UTILITÀ.
Il codice linguistico è in continuo allargamento (il numero delle parole è in aumento e la lingua si evolve).
DENOTAZIONE … CONNOTAZIONE
Possedere il codice linguistico significa perciò conoscere le parole e avere dimestichezza con le regole della morfologia e di sintassi, mediante le quali parole si combinano tra loro.
Se cerchiamo un vocabolo sul dizionario, ci accorgiamo che ogni segno linguistico ha un significato principale, che in linguistica si chiama DENOTAZIONE. È detta denotazione la caratteristica che identifica il significato di base di ogni parola, ciò che il termine indica con precisione. Si tratta di un significato intellettuale, che tende a essere neutro e oggettivo; ha una funzione informativa ed è riconosciuto da tutta la comunità dei parlanti. La parola rombo,per esempio, denota “Parallelogramma equilatero che ha uguali gli angoli opposti, e in cui le diagonali sono perpendicolari tra loro, si dividono a metà e sono bisettrici degli angoli. Il dizionario dà poi anche altri significati della parola: quello esatto lo si deduce dal contesto, cioè dall'insieme dei segni linguistici in cui la parola è inserita. Ad esempio in una dissertazione sulla pesca e in particolare sui pesci, la parola rombo non alluderà alla forma geometrica, ma a quel “pesce marino dell'ordine dei Pleuronettiformi (Psetta maxima), dal corpo piatto e romboidale, tipico del Mediterraneo e dell'Atlantico”.
Ma le parole hanno anche una connotazione, cioè una caratteristica che si attribuisce quasi automaticamente alla maggior parte di esse, tanto che, nominando il segno linguistico, essa viene richiamata immediatamente alla mente. La connotazione più riconosciuta della parola rombo è, per esempio, quella di figura geometrica. I concetti di denotazione e connotazione possono farci da guida nel mondo dei sottocodici, quei linguaggi settoriali, ricchi di parole specifiche, termini presi anche da altri linguaggi.
Nelle unità successive, saranno analizzati alcuni di questi sottocodici.