Il participio e i suoi tempi
Ha sempre un viso sorridente.
Il modo participio ha due tempi, entrambi semplici: il presente e il passato.
- Il participio presente ha sempre valore attivo ed è usato soprattutto in funzione di aggettivo e, quindi come attributo di un nome.
Mario mi ha fatto una proposta interessante.
Conosco una canzone molto divertente.
Ridente.
- Come aggettivo il participio presente può essere sostantivato dall'articolo o da un aggettivo dimostrativo, e, quindi usato come nome:
Questo brillante è molto raro.
Sono numerosi i participi presente che hanno perso il loro valore originale verbale e sono diventati aggettivi:
divertente, affascinante, irriverente;
oppure nome a tutti gli effetti :
lo studente, l'insegnante, la corrente, il dipendente.
Il participio presente è usato con funzione verbale nel linguaggio giuridico, burocratico e nella lingua letteraria :
In osservanza alle leggi vigenti in questo Stato …
(linguaggio burocratico).
" L'itinerario appare lungo e fascinoso, costellato di tesori provenienti da musei europei".
(letterario).
Il participio passato.
Anche il participio passato, come il presente, può avere il valore di un aggettivo; si usa spesso a maniera di un vero aggettivo, cioè non significa più qualche cosa di passeggero come l'azione, ma di costante e fisso come una qualità o proprietà:
Il telefono rubato.
L'amicizia tradita.
Una persona educata.
il visto, il mandato, il predicato.
Ci piacciono i passati e le zuppe di verdura.
E' frequente usarlo nella formazione dei verbi nei tempi composti :
Io ho amato.
Tu sei stato scelto.
Hai parlato invano.
Mi ha rivolto uno sguardo spento.
Risolto il problema (= dopo che quel problema fu risolto), la questione finì in nulla.