ll modo congiuntivo e i suoi tempi

Solo il modo indicativo possiede una ampia varietà di tempi verbali.
Il congiuntivo ha solo quattro tempi: un tempo presente e tre tempi passati.
- presente (che io ami ),
- imperfetto (che tu amassi ),
- passato ( che voi abbiate amato )
- trapassato (che tu avessi amato )
Presente:
esprime un desiderio, un dubbio ritenuti realizzabili nel presente o nel futuro:
Non pensi che quel cavallo possa vincere?
Credi (che) sia la corsa giusta?
Si usa come imperativo alla prima persona plurale e alla terza persona singolare:
Entrino i fantini!
Entrino prima coloro che hanno già il biglietto.
Si fermi qui.
Si accomodi, signora.
Il congiuntivo non ha il tempo futuro, si usa il congiuntivo presente e, quindi oltre alla contemporaneità indica la posteriorità dell’azione:
spero che tu stia bene ( adesso contemporaneità) e spero che tu venga presto (domani in futuro: posteriorità)
Imperfetto: indica un desiderio, un dubbio ecc. in relazione ad un fatto passato:
Credevi che il cavallo perdesse?
Oppure è usato dopo un condizionale:
Preferirei che te ne andassi.
Passato : esprime un desiderio, un dubbio ecc. passati, in relazione con un fatto presente:
Dubitiamo che il popolo abbia capito.
Luca crederà che tu non abbia voluto parlargli.
Credo che il cellulare sia rimasto sul treno.
Trapassato: indica un desiderio, un dubbio, ecc. passati, in relazione con un fatto passato:
Speravano che mi avessero rapito gli alieni.
Credevo che tu avessi già prenotato.