Fare l'analisi logica del periodo significa individuare le funzioni di tutte le proposizione che lo compongono ed esaminare le relazioni che ciascuna di esse ha con le altre. E più precisamente bisogna: individuare la proposizione principale e le sue eventuali coordinate; individuare le varie proposizioni subordinate. Poi, di ciascuna delle subordinate così individuate, si deve precisare:

a) il grado di subordinazione, stabilendo se dipende dalla proposizione principale come prima, seconda, terza... subordinata, se dipende da un'altra proposizione subordinata o se è coordinata a un'altra subordinata;

b) la funzione specifica che svolge nel periodo precisando quindi, come abbiamo visto, se è una subordinata finale, causale, consecutiva e simili;

c) la forma, stabilendo se è in forma esplicita o in forma implicita. Spesso, per trovare la funzione di una proposizione implicita è necessario trasformarla in esplicita.

Analisi del periodo.

Il periodo semplice

(Dalla frase al periodo.)

In ogni frase il nucleo fondamentale è il verbo (predicato), il suo orizzonte si allarga nel soggetto e in tutti quei complementi.

  • Le frasi si distinguono in tre tipi fondamentali:

1) La frase semplice o minima → compaiono solo soggetto e predicato:

Alice legge. Il sole scaldava.

2) la frase composta → è quella dove compaiono due o soggetti o predicati.
Alice e sua sorella discussero a lungo.
Alice gettò uno sguardo verso il bosco e vide un coniglio bianco.

3) frase complessa → è quella in cui compaiono, oltre al soggetto e al predicato, i complementi.
Il sole illuminava un angolo di bosco.
Il cuore batteva forte per l’emozione.

Ciascuna delle frasi che abbiamo esaminato qui sopra ha un significato concluso, compiuto: possiamo definire ciascuna di esse periodo, che è dunque l’espressione di uno o più pensieri aventi un significato compiuto.
Quando un periodo è formato da una sola frase si definisce periodo semplice, la frase che lo costituisce è una frase indipendente, infatti non dipende da altre e non regge le altre.
Tutte le frasi dell’esempio sono periodi semplici;( la frase composta con due o più predicati forma l’insieme di uno o più predicati semplici). Quando leggiamo un testo ci rendiamo conto che esistono anche periodi formati da più frasi, strettamente concatenate fra loro, dipendenti una dall’altra.Quindi tra frase e periodo c’è un legame molto stretto: la maggior parte dei periodi risulta da un insieme di frasi; poi anche nel periodo, il nucleo logico di ogni frase è sempre il verbo.
 

  • Il conteggio delle frasi nel periodo.


In un periodo formato da più frasi unite tra loro da uno stretto legame, esistono tante frasi quanti sono i predicati.

La casa bruciava, l’aria era irrespirabile e le fiamme si stagliavano come lampi nel cielo.
 

bruciava, era irrespirabile, si stagliavano sono tre predicati. Ad esse corrispondono tre frasi.
Non è però sempre così facile isolare i predicati e le frasi relative. È facile quando ci troviamo di fronte a verbi di modo finito. Mentre è meno facile se ci troviamo di fronte a verbi di modo indefinito.

Un ripassino su i modi finiti e indefiniti. Sono indefiniti: l’infinito, il gerundio e il participio. Facendo l’analisi del periodo vanno particolarmente tenuti d’occhio.
Vediamo alcuni esempi di periodi con verbi al modo indefinito.

Dichiarò che non avrebbe tralasciato nulla per avere giustizia.

In questo esempio ci sono tre verbi, quindi tre predicati: giurò, avrebbe tralasciato, avere.
Per sapere se “per avere giustizia” costituisce realmente il predicato di una frase, devo cercare di trasformare il verbo di modo indefinito “avere” in un verbo di modo finito. Nel nostro esempio questo è possibile perché possiamo trasformare “per avere giustizia” in “affinché avesse giustizia”.
L’infinito avere si comporta da vero e proprio verbo ed è il fondamento della relativa frase. In questo periodo le frasi sono tre corrispondenti al numero dei predicati.

Cantare è un’attività piacevole.

In questo caso l’infinito “cantare” ha funzione sostantiva. Invece che da un verbo di modo finito può essere sostituito da un sostantivo (il canto). Quindi questo periodo non è formato da due frasi rette da due verbi, ma da un’unica frase il cui unico fondamento è il verbo essere, predicato nominale, di cui cantare è il soggetto, e un’attività piacevole è il nome del predicato.
Questo è in breve il meccanismo da seguire: un verbo di modo indefinito, per avere funzione verbale, deve poter essere trasformato in una voce verbale di un modo finito.

Invece vediamo cosa succede con il gerundio. Ecco alcuni periodi.

Alice non passò la palla, pensando di tirare direttamente nella buca.

In questo esempio ci sono tre predicati, passò, pensando, di tirare. Ma "pensando" ha realmente la funzione di predicato? Secondo la regola spiegata prima, devo provare a trasformarlo in una voce di modo finito: “poiché pensava”, è la giusta trasformazione. Il gerundio ha quindi in questa frase funzione di predicato verbale e le frasi sono realmente tre.

Camminando per il bosco trovò una chiave.

Camminando, può essere trasformato nell’espressione "mentre camminava". Il gerundio ha quindi funzione di predicato. Concludiamo che le frasi sono due, corrispondenti ai verbi "camminando" è "trovò".


Punendo i servitori con cattiveria, non otterrai da loro obbedienza.

Punendo può essere sostituito dall’espressione di modo finito “se punirai”.
Il gerundio ha funzione di predicato, e le frasi del periodo sono due, corrispondenti ai verbi “punendo” e “otterrai”.

Festeggiò il gol ballando e saltando.
In questo esempio invece i due gerundi hanno funzione sostantiva, perché possono essere sostituiti dai sostantivi “con balli e salti”, e, per quanto ci si possa lambiccare il cervello, non riusciremmo a trasformarli in verbi di modo finito. La frase del periodo è quindi una sola, corrispondente al verbo “festeggerò”.

L’analisi del periodo richiede più attenzione se c’è di mezzo un participio passato.
Infatti, oltre che voce verbale, il participio passato può avere funzione di aggettivo e di sostantivo.

Chiuso il libro, la ragazza si alzò e uscì.

In questo esempio il participio passato può essere svolto con un’espressione con il verbo di modo finito: “dopo che ebbe chiuso il libro”, che ha quindi funzione di predicato; nel periodo le frasi sono dunque tre, corrispondenti ai verbi "chiuso", "si alzò", "uscì".


La porta, chiusa dal vento, sbatte rumorosamente.

In questo secondo esempio il participio passato è sostituibile con l’espressione “era stata chiusa”, anche in questo caso ha funzione di predicato, come sempre quando dal participio è retto il complemento d’agente o di causa efficiente. Nel periodo le frasi sono due, corrispondenti ai verbi “chiusa” e “sbatte”.


Il chiuso le dette una sensazione di angoscia.

In questo periodo il participio passato “chiuso” è usato in funzione di sostantivo (ha perfino l’articolo). La frase perciò è una sola, che corrisponde al verbo “dette”.


Il barattolo era sul tavolo, chiuso.


In questo esempio il participio passato è usato in funzione di aggettivo. Nel periodo perciò, la frase è una sola, corrispondente al verbo era (=si trovava).

Spesso nell’uso del participio passato non facile distinguere le sue funzioni di verbo o di aggettivo.

Bisogna fare attenzione anche ai verbi servili, ai verbi fraseologici e alle locuzioni perifrastiche.

Domani non potrò venire, perché devo partire.

"portò" e "dovrò" sono usati come verbi servili, quindi costituiscono predicato unico con i loro rispettivi infiniti, “ venire” e “partire”.

Non mi lascio spaventare dalle tue minacce e non smetterò di fare ciò che voglio.

In questo secondo esempio “lascio” e “smetterò” sono verbi fraseologici (esprimono una sfumatura nel modo di compiersi dell’azione) e costituiscono predicato unico con gli infiniti a cui sono legati, “spaventare” e “ fare”

Sto per imbarcarmi.

“Sto per imbarcarmi” costituisce predicato unico, perché il verbo vero e proprio “imbarcarmi” è preceduto da una locuzione perifrastica (“ stare per”.).

Un ultimo accorgimento alle frasi con predicato sottinteso: esistono frasi in cui il predicato è sottinteso; esistono anche farsi in cui ad essere sottinteso è anche il soggetto. Poiché in esse il predicato manca, siamo tentanti di non considerarle frasi a tutti gli effetti: poiché anche se il predicato appare, esiste. Ad esempio, nella frase: “ Perché questo atteggiamento?” è sottinteso un predicato (avere). Quindi la catena di parole è un’autentica frase e nel periodo va conteggiata come tale.

Come fare l'analisi del periodo

La frase complessa o periodo è una frase formata da due o più proposizioni collegate fra loro attraverso vari tipi di legami.

In ogni frase complessa si distinguono:

a) una proposizione principale o indipendente, che è la proposizione più importante del periodo, senza la quale le altre proposizioni non potrebbero costituire un periodo.

b) una o più proposizioni indipendenti che si distinguono in coordinate e in subordinate, a seconda che siano collegate alla principale per coordinazione o per subordinazione. Proposizioni dipendenti, sono anche le proposizioni coordinate o subordinate ad altre proposizioni già dipendenti.

Fare l'analisi del periodo vuol dire riuscire ad individuare le relazioni che intercorrono tra le varie proposizioni che lo compongono. Per questo è necessario:

a) individuare la proposizione principale: la principale può trovarsi all'inizio della frase, ma anche fine oppure tra due dipendenti, perciò l'ordine con cui le proposizioni sono collegate nella frase complessa non è di particolare aiuto;

b) individuare le varie proposizioni subordinate;

c) precisare per ciascuna subordinata il grado di subordinazione, la funzione che essa svolge nel periodo e la forma (esplicita = il verbo è di modo finito, o implicita il verbo è indefinito );

d) individuare le proposizioni coordinate

e) specificare per ciascuna coordinata se essa è coordinata alla principale o alle dipendenti di 1°, di 2°, 3° grado ecc, e indicare il tipo e la forma.

Esempi:

Mi siedo e ascolto la musica.

Mi siedo = principale

e ascolto la musica = coordinata alla principale.

Bocciato, Paolo lasciò la scuola.

Paolo  ha lasciato la scuola = principale

bocciato (perché è stato bocciato) = subordinata di 1° grado.

Poiché sono stanco non andrò in palestra, ma resterò in casa a guardare la televisione.

Poiché sono stanco = proposizione sub. di 1° grado, causale, esplicita

non andrò in palestra= proposizione principale

ma resterò in casa = coordinata alla prop. principale, avversativa

a guardare la televisione = prop. sub. di 1° grado alla coord. finale, impl.


Mi ha detto che andrà al cinema per vedere un film di cui gli hanno parlato bene e di cui ha letto una buona recensione.

Mi ha detto = prop. principale

che andrà al cinema = prop. sub. Di 1° grado, oggettiva, esplicita.

per vedere un film = prop. sub. di 2° grado, finale, implicita.

di cui gli hanno parlato bene = prop. sub. di 3° grado relativa, esplicita.

e di cui ha letto una buona recensione= coord. alla prop. sub. Di 3° grado, relativa,esplicita.

Poiché fuori nevicava e tirava vento, Giovanna uscì di corsa per andare incontro alla figlia che stava per tornane  da scuola e che non aveva l'ombrello.

Poiché fuori nevicava = prop. sub. di 1° grado, caus, espl.

e tirava vento = coord. alla prop. sub. di 1°grado, fin, impl.

Giovanna uscì di corsa = prop. princ.

per andare incontro alla figlia = prop. sub. di 1° grado, fin, espl.

che stava per tornare da scuola = prop sub. 2° grado, rel,espl.

e che non aveva l'ombrello = coord. all prop. sub. di 2° grado, rel, espl.


 

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