Il tempo

Le desinenze dei verbi, oltre a indicare la persona e il numero, servono anche a collocare l’azione o la situazione nel tempo.
Ogni azione o situazione può essere rispetto, al momento della comunicazione, cioè nel momento in cui la persona la enuncia, contemporanea: io ascolto (adesso); anteriore: io ascoltavo (ieri); posteriore: io ascolterò (domani). Si hanno così tre tempi fondamentali, e cioè presente, passato e futuro.
Giulio suona.
Giulio suonava→ imperfetto
Giulio ha suonato → passato prossimo
Giulio suonò →passato remoto
Giulio aveva suonato →trapassato prossimo
Giulio ebbe suonato →trapassato remoto
Giulio suonerà →futuro semplice
Giulio avrà suonato → futuro anteriore

Gli esempi sono tutti all'indicativo, ma anche gli altri modi possono presentare tempi diversi.
Nella coniugazione si distinguono tempi semplici e tempi composti:
amo, leggevate, parleremmo
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i tempi composti sono formati dall’ausiliare essere o avere, che indica il modo, il tempo e la persona e il numero, e dal participio passato del verbo, il quale può a volte segnalare anche il numero e il genere del soggetto:
sono arrivato
avreste letto
fossero andate
erano arrivati
I tempi dell’indicativo sono otto:
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presente, imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore.
I tempi del congiuntivo sono quattro:
Il condizionale ha due tempi:
l’imperativo ha solo un tempo:
l’infinito, il participio e il gerundio hanno due tempi: