In questa lezione il nome in breve.

Ogni unità si conclude con una lezione che ne sintetizza i concetti più importanti.

In nome in breve

Il nome è quella parte variabile del discorso che serve a indicare persone, animali, cose, idee, concetti, stati d’animo, azioni, fatti.

  • In base al significato i nomi possono essere:

a) comuni, indicano: persone, animali o cose in modo generico. ( sedia, cane, vaso, cielo).

b) propri, indicano: persone, animali o cose in modo individuale e preciso. ( Luca, Titti, Po).

c) concreti, indicano persone, animali o cose reali che possiamo percepire attraverso i cinque sensi:(radio, auto, fiume, neve, risotto ).

d) astratti, indicano idee, concetti, sentimenti e tutto ciò che in genere non possiamo percepire attraverso i cinque sensi. (vizio, idea, pensiero ).

e) individuali, indicano una singola persona, animale o cosa. ( giocatore, pecora, nave ).

f) collettivi, indicano un insieme di persone, animali o cose della stessa specie o categoria. ( squadra , gregge, flotta ).

  • In base al genere i nomi possono essere:

a) maschili: Lucio, aereo, cane, libro;

b) femminili: Sara, commessa , gallina, tovaglia.

La formazione del femminile permette di suddividere i nomi in:

  1. mobili , passano dal maschile al femminile modificando la desinenza oppure aggiungendo un suffisso: amico - amica, duca - duchessa.

  2. indipendenti, hanno forme completamente diverse per il maschile e il femminile:padre / madre, fratello / sorella.

  3. di genere, hanno la stessa forma per il maschile e il femminile: il cantante - la cantante, il nipote - la nipote.

  4. di genere promiscuo, hanno un’unica forma per indicare sia il maschio sia la femmina dello stesso animale: il serpente maschio, il serpente femmina

  • In base al numero i nomi possono essere:

  1. singolari : bambino, leone, matita.

  2. plurali: bambini, leoni, matite.

  3. variabili: al plurale variano la desinenza: rosa – rose.

  4. invariabili: al plurale non variano la desinenza: il re - i re.

  5. difettivi: hanno solo il singolare o solo il plurale: il morbillo, le ferie.

  6. sovrabbondanti: hanno due plurali di genere diverso e di significato diverso: il braccio = i bracci - le braccia.

  • In base alla struttura i nomi possono essere:

  1. primitivi: formati solo da radice e desinenza: casa.

  2. derivati: derivano dai nomi primitivi con l’aggiunta di prefissi e suffissi e assumono un significato del tutto diverso: rincasare, casalinga.

  3. alterati: con l’aggiunta di suffissi alterano il significato del nome da cui derivano:

a) diminutivi: casetta, accrescitivi casona

b) vezzeggiativi: casuccia , dispregiativi casaccia

c) composti: formati dall’unione di due o più parole: pescecane, cassaforte, capostazione.

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