a) Un ragazzo si sveglia e un familiare gli dà il buongiorno;

b) il suo cane gli si avvicina festoso reggendo in bocca il guinzaglio;

c) un vigile ad un incrocio blocca con un gesto della mano la bicicletta con la quale il ragazzo sta andando a scuola;

d) in classe l'insegnante di chimica scrive alla lavagna il testo di un problema;

e) tornato a casa il ragazzo ascolta la radio.

Le situazioni descritte possono sembrare molto diverse tra di loro: alcune persone comunicano, si scambiano delle informazioni, usando mezzi molto differenti come la scrittura, la parola, i gesti. Persino un animale, col suo comportamento, riesce a comunicare un desiderio al padrone. Ma anche se sono situazioni diverse, hanno degli elementi comuni: infatti la comunicazione avviene sempre tra due elementi o poli.

Si chiama emittente colui che produce l'informazione; destinatario colui al quale l'informazione viene indirizzata.

Esiste sempre un contenuto della comunicazione che si chiama messaggio cioè il contenuto informativo della comunicazione. Per avere una buona comunicazione c'è anche bisogno di un canale, cioè il mezzo fisico che permetta al messaggio di passare dall'emittente al destinatario. Ma per interpretare il messaggio dobbiamo conoscere il codice; infine ogni comunicazione avviene all'interno di una determinata situazione o circostanza che viene chiamata contesto.

La comunicazione

La teoria della comunicazione studia i mezzi con cui gli uomini comunicano tra loro. Il termine deriva dal latino comunicatio, che significava “mettere in comune”: se io, infatti comunico un’informazione ad un'altra persona, metto questa informazione in comune con lui, cioè  gliela trasmetto.

La teoria della comunicazione riconosce e analizza i diversi elementi del comunicare e osserva, come ciascun elemento possa influire sulla comunicazione.

Il mezzo più usato per comunicare è la parola; ma il linguaggio verbale, anche se di gran lunga il più importante, non è l’unico mezzo per comunicare. Di fatto, dai tempi più remoti e in ogni luogo della terra, gli uomini hanno sempre comunicato tra loro anche per mezzo di segni, segnali e immagini. Un disegno, un fumetto, una foto, un manifesto, una scultura, la musica, la danza ecc. sono mezzi di comunicazione. Oggi il mondo dei segni si è allargato al punto di costituire una scienza a sé, è  la scienza dei segni o semiotica o semiologia.

Gli elementi che formano la comunicazione (verbale e non verbale), sono:- l’emittente che comunica un messaggio, e il ricevente che lo recepisce.

Il messaggio è formulato per mezzo di segni: il segno risulta dal rapporto tra significato (cioè il contenuto del messaggio) e significante, che è il mezzo che esprime il significato.

I segni sono combinati dall’emittente secondo un codice. Il mezzo fisico che permette il passaggio dall’emittente al ricevente si chiama canale. Da ultimo serve considerare il contesto, cioè l’insieme delle circostanze che influiscono sul significato del messaggio.

Nelle prossime lezioni ogni elemento della comunicazione  sarà trattato in modo specifico.

La comunicazione non verbale

I segni della comunicazione non verbale possono essere di varia natura; è possibile, infatti, trasmettere un messaggio utilizzando segni acustici, visivi, gestuali ecc.; i segni di cui gli esseri viventi si servono per comunicare sono moltissimi per natura e per forma, ma tutti vengono percepiti dagli uomini e dagli animali attraverso i sensi.

Sono così classificati i segni a seconda dei sensi che li ricevono:

  segni acustici:

il suono della voce di una persona che ringrazia un'altra persona,

il canto di un passero in cerca di cibo.

il ringhio di un cane contro un estraneo,

il fischio di un vigile che obbliga un automobilista a fermarsi,

la sirena della fabbrica quando avvisa che è finito il turno.

  segni visivi:

 il cenno della testa con cui una persona ne saluta un'altra,

il movimento della coda di un cane alla vista del padrone,

l'indice vicino alla bocca per invitare al silenzio,

la luce rossa del semaforo che obbliga a fermarsi,

la luce gialla del cruscotto dell'auto indica che la benzina è quasi finita.

  segni tattili:

la stretta di mano con cui una persona ne saluta un'altra,

il bacio tra due persone come dimostrazione di affetto.

  segni olfattivi:

il profumo di lusso  usato per distinguersi socialmente  dagli altri,

gli odori usati dagli animali per attirare o respingere altri animali,

l'odore di un certo cibo come testimonianza del cibo stesso, come il fatto che il pranzo è pronto.

  segni gustativi:

ll sapore del cibo come testimonianza di una certa festività o ricorrenza,

Il sapore del cibo come espressione di una condizione sociale o di una particolare origine regionale o nazionale.

Anche questi sono segni:

Presso gli Indios dell’Amazzonia, il diritto di portare certe piume sul capo indica un certo stato sociale

I metallari, hanno il culto del superuomo, vestono con abiti di pelle nera, giubbotti da motociclisti, scarpe a punta, borchie e si definiscono “ combattenti della giungla metropolitana”.

Negli anni ottanta, erano di moda i punk: abiti fatti con i sacchetti dell’immondizia, catene, stracci, aghi, spilli e lamette, capelli rasati alla mohicana, rivela la loro ribellione contro ogni perbenismo.

Prossima lezione

Esercizi su 'La comunicazione'



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Verbo: i tempi del verbo
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La forma riflessiva
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Nomi invariabile
Nomi difettivi
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Articolo indeterminativo
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Funzione dell'aggettivo
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Struttura dell'aggettivo
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Concordanza dell'aggettivo
Aggettivi sostantivati
Gradi dell'aggettivo qualificativo
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Unità 10
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Aggettivi determinativi
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Aggettivi dimostrativi
Aggettivi identificativi
Aggettivi indefiniti
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Aggettivi numerali cardinali
Aggettivi numerali ordinali
Analisi grammaticale dell'aggettivo
L'aggettivo in breve

Unità 11
Il pronome
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Pronomi personali soggetto
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Pronomi possessivi
Pronomi dimostrativi e identificativi
Pronomi indefiniti
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Pronomi relativi invariabili
Pronomi relativi variabili
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Pronomi esclamativi
Analisi grammaticale del pronome
Pronomi in breve

Unità 12
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La formazione dell'avverbio
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I gradi dell'avverbio
La posizione dell'avverbio
Analisi grammaticale dell'avverbio
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Unità 13
La preposizione
Funzione della preposizione
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Preposizioni proprie e i complementi
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Analisi grammaticale della preposizione
Preposizione in breve

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